Neuropsicomotricità



La neuro e psicomotricità è una disciplina sanitaria educativa, rieducativa e terapeutica che considera la persona nella sua globalità: corpo, motricità, pensiero e affetti.  Si tratta di un’azione pedagogica e psicologica che utilizza l’azione corporea col fine di migliorare o di normalizzare il comportamento generale del bambino e di favorire lo sviluppo di tutti gli aspetti della sua personalità. Mira a riorganizzare il giusto equilibrio tra le funzioni motorie, affettive, cognitive e neuropsicologiche tramite l'utilizzazione privilegiata del movimento e del gioco. Migliora il controllo motorio, le competenze spazio - temporali, incrementa la reattività agli stimoli sensoriali, accresce l’autostima e consolida le capacità comunicative e emozionali.


Il neuro-psicomotricista è l’operatore sanitario che, in collaborazione con altre discipline dell’area pediatrica, svolge interventi di prevenzione terapia e riabilitazione dei disturbi neuropsichiatrici infantili nelle aree della neuro-psicomotricità, della neuropsicologia e della psicopatologia.




Quando è indicato l'intervento psicomotorio:

DISTURBI  SPECIFICI DELL’APPRENDIMENTO

Si tratta della dislessia, della disortografia, della disgrafia e della discalculia oltre a tutte le difficoltà scolastiche non classificabili. La dislessia è il disturbo nella lettura; la disgrafia e la  disortografia sono disturbi della scrittura, in particolare la prima dal punto di vista grafico mentre la seconda dal punto di vista ortografico, infine la discalculia è il disturbo del numero e del calcolo. Dietro a tutte queste difficoltà dal punto di vista psicomotorio si possono ritrovare tratti comuni come i disturbi della lateralità (mancinismo, ambidestrismo, lateralità crociata), le difficoltà di discriminazione destra-sinistra, le difficoltà o anomalie nella riproduzione delle percezioni, un’insufficiente elaborazione dell’abilità manuale, dello schema corporeo e del ritmo. Le difficoltà nell’organizzazione spaziale e temporale, nella loro integrazione, nell’acquisizione dei concetti logico matematici come la seriazione, la quantificazione e la corrispondenza biunivoca. Queste difficoltà sono evidenziabili già alla scuola materna e si manifestano più chiaramente all’ingresso nella scuola primaria.

















IMMATURITÀ PSICOMOTORIA

Il bambino è in ritardo nella maturazione della motricità, in particolare appare lento, contratto e maldestro nella motricità spontanea. Si nota ritardo nell’acquisizione delle tappe evolutive motorie, sono i bambini che camminano tardi, che hanno un equilibrio non consolidato, che hanno difficoltà a saltare, correre, andare sul triciclo o in bicicletta. Possono essere presenti Paratonie (impossibilità di inibire volontariamente la contrazione muscolare, quindi a regolare il tono durante attività statiche o dinamiche) e Sincinesie (irrigidimento di un arto che non è interessato al movimento, movimenti imitativi e contemporanei dell’arto contro laterale)

INSTABILITÀ PSICOMOTORIA

Si tratta di una disarmonia nello sviluppo psicomotorio. In particolare è presente un notevole sviluppo della motricità a scapito dell’attività percettiva. Si tratta del bambino che si sposta continuamente, che tocca tutto, turbolento e mai tranquillo. A scuola l’ipercinesia si associa a un disturbo dell’attenzione, con il risultato di un rendimento fluttuante e ripercussioni anche nello sviluppo sociale  e emotivo

INIBIZIONE PSICOMOTORIA

Si tratta di una generalizzata mancanza di iniziativa rispetto all’ambiente. Sono i bambini passivi, timorosi di compiere giochi di movimento ai quali preferiscono le attività strutturate a tavolino. Può manifestarsi attraverso: rigidità e ipercontrollo del movimento, passività e apatia, ipotonia e difetto di coordinazione.

MALDESTREZZA o GOFFAGGINE

Si tratta di perturbazioni nell’organizzazione dello schema corporeo e della strutturazione spazio-temporale. Sono i bambini che cadono spesso, che sono impacciati nei movimenti, che non controllano bene la forza e la traiettoria dei loro movimenti. Non  riescono ad eseguire correttamente le prassie sbagliando l’ordine della sequenza o operando movimenti aggiuntivi inefficaci. Spesso è associata ad un disturbo della coordinazione e una dislateralità.

DISLATERALITÀ

Si tratta di un disturbo dell’orientamento, di un ritardo o un’ambiguità nell’affermazione o nel riconoscimento della propria dominanza spontanea. Sono i bambini che utilizzano in modo indiscriminato le due mani nella attività manipolatorie, che alternano la dx e la sx nello scrivere e disegnare, che hanno una dominanza manuale e podalica diverse. Questi bambini inoltre non hanno acquisito il concetto di dx e sx su se stessi e spesso copiano segni, numeri o lettere ribaltati. Questa difficoltà è alla base di successive difficoltà di apprendimento e di sviluppo motorio.

DISTURBO DELLA COORDINAZIONE MOTORIA

Si tratta della difficoltà nell’uso del movimento e in particolare nell'imparare ad usare strategie per risolvere i problemi legati alle attività motorie. Le capacità motorie non diventano automatiche per questi bambini, essi devono dedicare uno sforzo e un'attenzione supplementari per portare a termine le attività motorie, anche quelle già acquisite in precedenza. Hanno difficoltà in tutte le attività prassiche conosciute o nuove (come vestirsi, lavarsi, aprire, svitare, infilare perle, usare le posate, le forbici). Possono essere compresenti disturbi del linguaggio e successivamente insorgere difficoltà scolastiche e problemi comportamentali socio-emotivi.

DISTURBI D’ANSIA TIC, DISTURBI A ESPRESSIONE SOMATICA E DISTURBI DELL’ATTACCAMENTO

Il bambino ansioso con uno stato di tensione e agitazione motoria perenne, in ipervigilanza motoria. Il bambino con tic, ovvero un accumulo di tensione e allerta tonico posturale seguita da una esplosione clonica più o meno localizzata. La manifestazione di un disagio attraverso sintomi somatici come il mal di pancia, di testa, il vomito, enuresi, disturbi del sonno. I disturbi d’ansia da separazione dalle figure di riferimento. Il rilassamento psicomotorio e la psicomotricità relazionale possono essere d’aiuto in questo tipo di disturbi.

DISTURBI DEL COMPORTAMENTO E DELLE CONDOTTE

Si tratta di un disturbo di discontrollo del movimento con ipercinesia e/o delle condotte con atteggiamenti auto e etero aggressivi, rifiuto delle regole e attacchi di collera. Sono i bambini aggressivi, oppositivi e/o provocatori, bambini iperattivi.

DISTURBI GENERALIZZATI DELLO SVILUPPO

Tutti i bambini con Disturbo dello Spettro Autistico manifestano dei deficit nelle aree dell’interazione sociale,  della comunicazione verbale e non verbale e  dei comportamenti ed interessi ripetitivi. Inoltre spesso presentano reazioni anomale ad esperienze sensoriali, come a certi suoni o alle caratteristiche di certi oggetti. Sono i  bambini che all’età di 12 mesi non balbettano, non indicano, non fanno gesti significativi, all’età di 16 mesi non dicono neanche una parola, all’età di 24 mesi non mettono insieme due parole, non rispondono al proprio nome. Il contatto oculare è scarso, sembra che non sappiano come giocare con i giocattoli, allineano eccessivamente i giocattoli o altri oggetti, mostrano un eccessivo attaccamento a un particolare giocattolo o oggetto, non sorridono.

DISTURBI NEUROMOTORI

Si tratta di patologie neurologiche congenite o acquisite come le paralisi cerebrali infantili, le malattie metaboliche, le sindromi. Le malattie muscolo scheletriche come il torcicollo congenito, il piede torto, paralisi ostetrica etc.

Riferimento: Dott.ssa Aurore Favilla 

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